Laboratorio di Raffaele Vaccari

Ricostruzione del laboratorio del celebre liutaio di Lentigione, scomparso nel 1994

Laboratorio del liutaio
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Descrizione

Museo

Raffaele Vaccari: cenni della vita e dell’opera

Nacque a Lentigione di Brescello il 23 ottobre del 1908 e scomparve il 24 ottobre del 1994. Apprese il mestiere studiando insieme a Sesto Rocchi – un altro maestro - nell’apposita scuola-bottega di Parma, istituita nel 1929 e annessa al Conservatorio “Arrigo Boito”, e poi a Santa Vittoria di Gualtieri, presso la liuteria di Amedeo Simonazzi. Completato il corso e la formazione tecnica nel 1934, egli iniziò a lavorare nel suo paese natale, ma per lungo tempo e in parte per ragioni economiche dovette affiancare alla liuteria anche altri lavori artigianali, in particolare la fabbricazione di cesti. Soltanto verso agli anni ‘60 il suo lavoro iniziò a essere apprezzato in una misura sufficiente e redditizia tale che gli vi si poté dedicare con maggiore continuità, e comunque non abbandonando mai la propria casa a Lentigione.

Vaccari guadagnò la celebrità non solo locale, ma anche nazionale e internazionale, solo dopo la morte, dopo un’esistenza e una vita condotta all’insegna della sobrietà, dell’umiltà, dell’austerità, tutta dedicata alla creazione di strumenti musicali di altissima qualità e di intenso valore artigianale, realizzati con una cura e una perfezione straordinarie, allineate a quelle dei maestri mondiali nel settore della liuteria.

Dal portale di strumenti musicali “Scrollavezza e Zanrè” si legge: “Nonostante le umili origini, Vaccari fu un liutaio tecnicamente ben preparato, accurato e perfezionista. I suoi strumenti iniziali sono strettamente ispirati allo stile del maestro, Gaetano Sgarabotto, i cui modelli egli continuò a seguire per tutta la vita. Dopo la Seconda guerra mondiale il suo lavoro divenne ancor più legato alla liuteria classica, con modelli ben proporzionati e attentamente eseguiti, punte di media grandezza e voluta molto regolare (…)”.

Il liutaio, ormai cieco per l’avanzare dell’età, si tolse la vita a 86 anni, nel 1994, per l’impossibilità di continuare a dedicarsi alla propria passione. “Faiol”, così era il suo soprannome locale, mantenne sempre un legame con il suo paese e la sua terra, e questi legami, nonché le tappe del suo lavoro, costellato di successi e partecipazioni a concorsi internazionali, oggi hanno permesso di svolgere un esteso lavoro di ricerca e apprendimento su l’“uomo dei violini”, richiamato in numerosi studi e pubblicazioni, inserito nel contesto già ricco del patrimonio etnografico ed etnomusicale dell’arte popolare dalle antichissime origini, che contraddistinse il mondo contadino della pianura padana tra ‘800 e ‘900.

Prima presso la sede storia del Museo “Peppone e Don Camillo” e poi dal 2010 presso il Museo “Brescello e Guareschi”, il sistema museale brescellese ospita la ricostruzione del laboratorio di Vaccari, che comprende materiali di lavoro e teche con immagini e moltissimi oggetti autentici, al fine della conservazione e della valorizzazione di un patrimonio culturale di rilevanza internazionale.

Nel 2008 sorse il Comitato Locale per le celebrazioni ufficiali del centesimo anniversario della nascita, che organizzò in suo onore eventi ed iniziative, e che promosse la pubblicazione del volume Faiol, contenente anche un dvd con un docufilm di immagini, interviste e riprese autentiche della vita e dell’opera del liutaio di Lentigione

Bibliografia essenziale su Raffaele Vaccari:

BORETTI GIANFRANCO, TROMELLINI PINA, In forma d’istrumento. Liutai reggiani, Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia Assessorato alla Cultura, Amministrazione Provinciale, Ente Provinciale Turismo, CNA/Artigianato, Cassa di Risparmio, 1985.

Liutai italiani di ieri e di oggi. Dall’800 ai giorni nostri. Vol. II. Cremona, Stradivari, 1982.

LODI MARIO, BRISELLI LUGI, Vecchi mestieri in Valpadana. Fotografie di Luigi Briselli, Ivrea, Priuli e Verlucca, 1980

SESTO ROCCHI. Una vita per la liuteria. A cura di Gianfranco Boretti, Cremona, Turris, 1994

JALOVEC KAREL, Italienische Geigenbauer, Printed in Czechoslovakia, Artia Prag, 1957

BIGLIARDI SILVIA, L'uomo dei violini, Fotografie di Luigi Briselli, Guastalla, 1998.

Faiol. Raffaele Vaccari il liutaio di Lentigione, a cura di Lorenzo Bianchi Ballano, Giovanna Poldi Allai, Silvana Incerti Zambelli, Giacomo Bernardi, con la collaborazione di Giuseppe Dosi e Remo Melloni. Pubblicato in occasione del 23 ottobre 2008 centenario della nascita da Comune di Brescello, Associazione Ente Fiera di Lentigione, VideoCLUB Brescello, Pro Loco. Parma, Cabiria, 2008. Contiene DVD 

Modalità di accesso

Ingresso da Via Cavallotti, 24 (sede Museo "Brescello e Guareschi" / Fondazione "Paese di Don Camillo e Peppone". L'allestimento si trova al primo piano, sulla destra

Indirizzo

Orario per il pubblico

Nei festivi aperti 10:00-13:00 / 15:00 - 19:00

Lun
10:00-13:00, 15:00-18:00
Mar
10:00-13:00, 15:00-18:00
Mer
10:00-13:00, 15:00-18:00
Gio
10:00-13:00, 15:00-18:00
Ven
10:00-13:00, 15:00-18:00
Sab
10:00-13:00, 15:00-19:00
Dom
10:00-13:00, 15:00-19:00

Valido dal: 01/01/2020

Ulteriori informazioni

 

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